Le canzoni siciliane eseguite dai fratelli Anelli hanno fatto un quadro autentico della Sicilia e dei suoi abitanti. ( Daniela Horvath, da Stuttgarter Nachrichten )
Le nuove canzoni di Alfredo e Letizia Anelli sprigionano il fascino dei più antichi canti popolari, ma possiedono al contempo la freschezza di una sensibilità ancora viva e tutt'altro che tramontata. Come trovatori ripropongono l'anima più autentica dell'isola restituendole vitalità ed attualità attraverso un taglio vocale limpido e ricco di seduzioni. ( Gigi Razete, da L'Ora)
Nel C.D Soleluna viene ridisegnata e definita una Sicilia altra, terra di frontiera e raccordo di etnie e tradizioni. Nelle tracce di questo C.D. confluiscono come cerchi concentrici ritmi mediterranei e latini, voci di quartiere e volti segnati dal mare, poesia e racconti, le case di cartone abitate dall'indifferenza del quotidiano ed una libertà fatta di fatica e di dolore. La tradizione siciliana si mescola dunque alle aree dei sud del mondo, confessandosi nella immediatezza propria dei cantastorie, da sempre narratori, sul campo, delle meraviglie e delle contraddizioni del proprio tempo. ( Giuseppe De trizio, da Cupa Cupa World Music online )
Per la collana “L'isola che c'è” esce questo affascinante disco, Soleluna, di Alfredo e Letizia Anelli. Chi non ha ancora considerato la canzone d'autore siciliana ha l'occasione di colmare una lacuna macroscopica. La Tradizione è più viva che mai in Alfredo Anelli..., le sue composizioni sono cariche di poesia narrativa, a volte dolce, a volte feroce, come accade ai migliori cantastorie. Lo spirito dell'isola sembra racchiuso in questo disco....ascoltate la rassegnazione di “ Lo sciamano “ - “Occhi di mare, gelsomini, rose e giardini, - Occhi di mare, il sole cocente, la povera gente, - Occhi di mare, amori perduti sogni venduti “ dove si ha uno spaccato del desolante abbandono degli abitanti di quest'isola. Ogni brano del disco Soleluna, ha qualcosa da raccontare, qualcosa che ti rimane dentro. Il dialetto è un'arma che ferisce ancor più di mille discorsi e questi due fratelli la sanno usare a meraviglia. (Loris Bohm, da Traditional arranged Internet magazine)
Alfredo Anelli è un musicista che tenta di riprendere i più autentici umori della musica etnica, per porgerli in una maniera vicino a quello che è l'attuale modo di pensare dei giovani siciliani. ( Fabio Caronna, da Giornale di Sicilia )
Soleluna propone canti di nuova composizione in cui sono evidenti i legami fecondi con quell'arte del narrare, che è prerogativa dei cantastorie della tradizione popolare. Da almeno due decenni Alfredo Anelli percorre le strade del canto in siciliano, raccontando la sua Sicilia con scrittura profonda ma linguaggio semplice ed accessibile. Soleluna è un lavoro dallo spiccato senso melodico, che lo vede ancora una volta condividere la scena con la sorella Letizia. L'album Soleluna contiene otto canzoni caratterizzate da una ricca trama sonora. In veste d'arrangiatore collabora Giuseppe Cusumano, un altro valente artista di Teatro del Sole. Echi di tango e inflessioni latinoamericane, scale arabe e fraseggi Klezmer sono tra le tante suggestioni musicali che affiorano in questa passionale e schietta produzione discografica. ( Ciro De Rosa, da World Music ) Brani come `U Tunnu, Ballata del pesce, La notte di San Lorenzo, L'Aquilone ed altri meritano di essere annoverati tra il meglio dell'attuale produzione nazionale, sia per le tematiche sociali affrontate che per la musicalità godibilissima. ( Mario Vitale, da Voce dello Jonio )
Alfredo Anelli è stato accompagnato dalla sorella Letizia che ha testimoniato le sue qualità vocali già fin dall'inizio del concerto. ( da Morgen Mannheimer ) Se le tradizioni popolari scompaiono, continuano a vivere musiche e canti, che pur legati alla tradizione mostrano un desiderio di utilizzare il dialetto con una musica dai contorni musicali più moderni. Esempio di questa esigenza è l'album “Soleluna” di Alfredo e Letizia Anelli, due musicisti palermitani che da più di venticinque anni operano nel settore della musica popolare e che oggi propongono una musica legata alla cultura siciliana, ma che non è una fotografia di una Sicilia ormai legata ai ricordi dei più anziani, ma al contrario una musica viva e palpitante in cui non mancano momenti di interesse. ( Fabio Caronna da il Mediterraneo )
Il concerto dei fratelli Anelli vive della spontaneità, dal momento della situazione, la quale può diventare un avvenimento trascinante quando la scintilla si accende fra il pubblico e gli interpreti. ( Helmut Schwarz, da Marbacher Zeitung )
La scintilla è scoccata fin dal primo momento grazie all'immagine simpatica dei due cantanti e della potenza delle loro voci meravigliose. ( da Nurtinger Zeitung )
L'Etnocantautore Alfredo Anelli riscopre la tradizione dei canti dei trovatori. ( da Giornale di Sicilia per l'America )
Dicinu cà, Lo sciamano, Vespro, Casi di Cartuni, Arabisca, Giru Tunnu, Dormi Dormi, U vicere Tunnina, confermano l'estrema bravura di due musicisti che sanno valorizzare la straordinarietà dei suoni e della lingua, di una terra ove troppo spesso ingiustamente in campo musicale ci si rivolge altrove. ( Mario Vitale, da La Tribuna di Giarre ) |
Per l'antologia della musica popolare Italiana, “ Sicilia” è il volume curato dai due appassionati ricercatori e musicisti siciliani Alfredo e Letizia Anelli. Interpretano una serie di brani che provengono dal vasto repertorio da loro raccolto nel corso di ricerche realizzate soprattutto negli anni '70 e che erano già stati incisi in alcuni 33 giri negli anni 1978, '80, Qui sono riarrangiati in una forma che valorizza al meglio i timbri dell'organico strumentale dell'Etnic Sonos Group e che permette alle voci di Alfredo e Letizia di spaziare con sicurezza tra canti narrativi, ninne nanne, serenate, ballate ed altri esempi della tradizione isolana. Registrazioni recenti, arrangiamenti gradevoli, didascalici, con suoni ben distinti e repertori tradizionali. C'è da sperare che tra afropop e febbre balcanica, tra vecchietti cubani e passione interceltica, il pubblico italiano possa accedere - anche ad una realtà musicale che, dalla tradizione in poi, è sterminata e piena di contenuti. ( Pietro Carfì, da World Music )
E
allora parla la città, Palermo prega, invoca gli angeli, la vergine Santa
Rosalia, intona le ninne nanne ai bambini, le serenate agli amanti e scende in
piazza a fare festa: è Testata
giornalistica online dell’Università degli studi di Palermo 2006 (Maria
Angela Vacanti)
E’ proprio “Abballa ‘Sta Taranta” il
titolo del brano d’apertura del nuovo album “Mizzica” Il suo sguardo tradisce una sottile
vena di malinconia, forse quella nostalgica malinconia che ritroviamo negli
antichi testi I fratelli Anelli, rivisitano tra
vecchio e nuovo, tutto il mondo della canzone etnica siciliana e non solo. “Mizzica” un CD che custodisce quindici brani, che
regala a chi ascolta Vibrazioni intense e dolcissime. (
Paola Pottino da CULT - periodico di attualità, costume, moda, turismo e società
– 2009
) |
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